Ambientalismo e gestione dei rifiuti

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Novembre 2006

Il convegno "Ambientalismo e gestione dei rifiuti" organizzato dagli Amici della Terra della Toscana, in collaborazione con il Comune di Firenze e con la Provincia di Firenze è stato un successo, superiore ad ogni aspettativa. Gli interventi sono stati molto seri, chiari e approfonditi, e di questo ringraziamo tutti i relatori. Ma una soddisfazione particolare viene dal fatto che il convegno è servito, per la prima volta, a mettere in rete tutti gli amministratori del settore e gli ambientalisti accomunati dalle medesime convinzioni: che occorre ridurre i rifiuti, separarli e smaltirli all'interno del territorio in cui sono stati prodotti. Così si sono espressi sia gli enti promotori che la Regione Toscana, le Aziende Quadrifoglio e SAFI, con il consenso degli amministratori dei molti Comuni presenti, che provenivano tutta l'area della piana fiorentina e da buona parte del Chianti.

All'interno di questa linea di politica ambientale, si è entrati nel dettaglio: la battuta d'arresto della raccolta differenziata a livello regionale, che complessivamente è, sia pure di poco, tornata indietro rispetto agli anni precedenti, e al contrario l'aumento continuo della produzione di rifiuti, unitamente alla prospettiva del prossimo esaurimento delle discariche disponibili (l'Assessore regionale Marino Artusa ci ha ricordato che le potenzialità delle nostre discariche si esauriranno nel 2009), ha messo al centro della seconda parte della discussione il tema, assai dibattuto, degli impianti di incenerimento.

Tutti gli interventi sono stati concordi nell'affermare che gli inceneritori oggi operativi o in progetto non rappresentano un pericolo per la salute.

I dati raccolti sono stati assolutamente univoci: la produzione di diossine e di tutti i metalli pesanti è largamente al di sotto delle indicazioni di legge, ed è letteralmente crollata negli ultimi dieci anni, grazie ad una migliore tecnica di intercettazione delle emissioni, al miglioramento della raccolta differenziata ed alla preselezione operata prima dell'avvio all'incenerimento. Riguardo alle polveri fini poi, i dati recentemente forniti da ARPAT chiariscono che la percentuale emessa dagli inceneritori è irrilevante: in Toscana, appena lo 0,04% del totale (4 parti su diecimila).

Al convegno si è quindi sottolineata la necessità di rivolgere verso i settori responsabili delle emissioni della stragrande percentuale delle polveri e degli agenti inquinanti (traffico, termico civile e industriale, centrali termoelettriche) la stessa attenzione che è stata riservata sinora agli impianti di incenerimento dei rifiuti, in modo da poter avere un reale miglioramento ambientale della situazione complessiva.

L'esperienza della città di Anversa è stata, anche in questo senso, illuminante. Il vice sindaco Philip Haylen ha ripercorso le tappe della costruzione dell'impianto di incenerimento rifiuti con recupero di energia e calore: dapprima avversato come attentato alla salute dei cittadini, con contrapposizioni durissime, dopo cinque anni di esercizio, e soprattutto di dialogo continuo e trasparente con i cittadini, i comitati, le forze politiche, adesso l'impianto è accettato e portato ad esempio di gestione ambientalmente sostenibile. Addirittura, i dati raccolti hanno provato che l'aria è più inquinata nel centro di Anversa che nei pressi dell'inceneritore.

Per il Presidente degli Amici della Terra della Toscana, Sergio Gatteschi, “E’ ora indispensabile riavviare con grande determinazione, e investimenti cospicui, un programma regionale di riduzione e differenziazione dei rifiuti, programmando con attenzione la realizzazione degli indispensabili impianti di smaltimento. In particolare, non ci sono più motivi per rallentare la costruzione dell'inceneritore della piana fiorentina, che con tutte le garanzie e in totale trasparenza potrà e dovrà fornire una risposta concreta ai problemi dell'area".