No All’assalto Indiscriminato Degli Impianti Fotovoltaici A Terra E Agrivoltaici

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COMUNICATO STAMPA

Roma, 06/05/2024 - Lo scontro che si è verificato nel governo per l’intervento del ministro dell’agricoltura Lollobrigida è salutare perché finalmente si parla dell’aggressione dei grandi impianti fotovoltaici ai terreni agricoli. Tuttavia, con il D.L. presentato dal ministro che, oggi 6 maggio, sarà all’attenzione del Consiglio dei Ministri, il governo intende consentire l’invasione dei terreni agricoli da parte degli impianti agrivoltaici con moduli soprelevati dal terreno.

Amici della Terra in Consiglio regionale Umbria contro il progetto PHOBOS

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Martedì 18 aprile 2023 alcuni rappresentanti di associazioni e comitati hanno manifestato a Perugia di fronte alla sede del Consiglio regionale dell’Umbria, per protestare contro i progetti per impianti eolici che, dopo aver devastato la Tuscia viterbese, sono ora presenti in Umbria con il progetto PHOBOS che prevede 7 mega pale eoliche di 200 metri nei comuni di Castel Giorgio e Orvieto, a confine con il Lazio.

AAA - Altopiano Alfina Addio

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La Presidenza del Consiglio dei Ministri deciderà sul progetto PHOBOS (7 mega pale eoliche su Castel Giorgio e Orvieto in provincia di Terni e una nuova stazione elettrica in loc. Torraccia di Castel Giorgio), dovendo superare i contrasti emersi tra il parere favorevole del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e il Ministero della Cultura.

Rinnovabili: Fai, Legambiente e WWF contro il paesaggio

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Amici della Terra: 200 miliardi di sussidi per un risultato risibile

 

COMUNICATO STAMPA

Roma, 09/12/2022 - Un patto #ammazzapaesaggio quello tra il FAI, Legambiente e WWF, con cui le tre associazioni ambientaliste dimostrano di essere completamente fuori dalla realtà. E tutti quelli che pensano che investire sulle rinnovabili elettriche intermittenti come eolico e fotovoltaico ci possa liberare dal gas russo e far procedere verso la decarbonizzazione hanno le idee molto confuse.

Per noi è sempre stato chiaro, ma la recente crisi dell’energia ha fatto scoprire a tutti che, in Italia, 15 anni di sussidi (oltre 200 miliardi) e di attenzione quasi esclusiva allo sviluppo di fonti rinnovabili intermittenti (eolico e fotovoltaico) ci hanno consentito, nel 2021, di coprire solo il 3,4% dei consumi finali di energia (1,79 Mtep di eolico e 2,14 Mtep di fotovoltaico), e che questo sforzo si è rivelato inadeguato difronte all’emergenza. Si è rivelato inutile anche per la diminuzione delle emissioni climalteranti, che anzi sono aumentate se calcoliamo le emissioni da carbone della filiera del solare.

Sacrificare il paesaggio italiano e la biodiversità per un programma così inefficace non è davvero un affare per l’ambiente e per il futuro del paese e dell’umanità intera.