Il Teleriscaldamento nella città di Stoccolma

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TELERISCALDAMENTO VERDE

di Charles Berkow*

Relazione presentata alla Quarta Conferenza Nazionale per le Rinnovabili Termiche ”Teleriscaldamento Verde”, organizzata dagli Amici della Terra, Milano, 13-14 maggio 2013

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La Fortun è un’azienda finlandese che opera principalmente nei Paesi Nordici, in Russia e nei paesi rivieraschi del Baltico nel settore energetico. Tra l’altro, Fortum è uno dei più importanti operatore nel mercato svedese dell’energia per quel che riguarda la produzione, la vendita e la distribuzione di elettricità, calore e freddo. L’azienda ha come clienti industrie, compagnie energetiche, centrali elettriche e consumatori privati; essa offre anche servizi di manutenzione per centrali elettriche e per l’industria. L’energia commercializzata è sia di produzione propria, dall’idroelettrico al nucleare, che acquistata sul mercato.

Fortum possiede impianti di produzione di elettricità e calore nell’area metropolitana di Stoccolma e nella Svezia Centrale; è la quinta azienda svedese per la fornitura di elettricità. In particolare, la sussidiaria AB Fortum Värme samägt med Stockholms stad,per Il 50% di proprietà della Città di Stoccolma, opera in 16 centri abitati svedesi, tra cui Stoccolma, per la fornitura di elettricità, calore e freddo.  

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La società elettrica di Stoccolma ha acquistato la sua prima azienda operante nel teleriscaldamento 60 anni fa. Circa 20 anni fa venne acquisito il primo cliente per il “tele-raffrescamento”. 15 anni fa, dopo la deregolamentazione del mercato energetico in Svezia, la Città di Stoccolma ha venduto metà della proprietà della sua società elettrica alla capofila Fortum, assumendo il nuovo nome sopra indicato. La città nomina metà del Consiglio di amministrazione, tra cui lo scrivente da circa un anno.

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La Fortum è una società leader con impianti di avanguardia tra cui:

  • La più grande stazione di pompaggio di impianto in Europe (Värtaverket).
  • La Centrale di Combustione a Letto Fluido Pressurizzato (che utilizza soprattutto carbone e ora anche biocombustibile), la prima a livello mondiale (Värtaverket).
  • La più grande centrale di pompaggio nel mondo per il recupero di calore da liquami fognari trattati (Hammarby).
  • Uno dei più grandi sistemi di “tele-raffrescamento” al mondo.

Inoltre, sono recentemente iniziati i lavori per la costruzione di una nuova centrale per la produzione di elettricità e calore che sarà la più grande in Svezia e una delle più grandi al mondo a funzionare a biomassa.

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Gli impianti di produzione rappresentano lo stato dell’arte, dal punto di vista energetico e ambientale, al tempo della loro costruzione o del loro riammodernamento:

  • Hässelby – impianto realizzato in una fase di espansione generale della città, con nuove zone di abitazione lungo la nuova linea della metropolitana, negli anni ’50, originariamente funzionante a olio combustibile, attualmente a pellets.
  • Högdalen – inceneritore per rifiuti, attualmente per la produzione di calore e elettricità.
  • Värtaverket – produzione elettrica in sostituzione graduale del nucleare con dimostrazione di un nuovo tipo di centrale “a carbone pulito” con emissioni molto basse di inquinanti (eccetto la CO2), localizzata in una zona urbana residenziale relativamente centrale.
  • Hammarby – impianto di estrazione di calore da liquami fognari trattati con sostituzione delle caldaie domestiche esistenti.
  • Brista – centrale a biocombustibile in un suburbio fuori Stoccolma.

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Percentuali di tipo di produzione:

  • Calore        85%
  • Elettricità   12%
  • Freddo         4%

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Percentuali di combustibile utilizzato:

  • Biocombustibile     30%
  • Rifiuti     20% ca.
  • Raffreddamento dal mare, energia dall’acqua dei rifiuti,

calore in eccedenza     16%

  • Elettricità    13%
  • Fossile     18%

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I clienti sono soprattutto edifici di abitazione multipiano (condomini o con appartamenti in sffitto) e edifici commerciali, e relativamente poche case private monofamiliari.

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Obiettivi ambientali raggiunti:

- Fra il 1990 e il 2005, le emissioni di CO2 dovute alla produzione di calore sono diminuite di circa il 35%.

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Viene osservato un miglioramento drammatico della qualità dell’aria:

Foto – Com’era Stoccolma con i suoi camini in una fredda giornata invernale prima del teleriscaldamento.

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E dopo, a partire dal 1980:

-         Biossido di zolfo calato del 95%

-         NOx calato dell’80%

-         Fuliggine drammaticamente diminuita

-         Emissioni di benzene, monossido di carbonio, biossido di zolfo, piombo e particolato fine (PM2,5), arsenico, cadmio, nichel, tutte molto al di sotto delle concentrazioni poste come obiettivo dalla UE

Questi risultati sono fra le principali ragioni della selezione di Stoccolma come Capitale Verde d’Europa per il 2010.

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Il programma per il futuro comprende:

- L’espansione della produzione

- Una maggior quota di rinnovabili

- Un aumento del teleriscaldamento

- Un nuovo programma innovativo per un “Teleriscaldamento Aperto”

- Una sorta di “riciclo dell’energia”

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Alcune incertezze o domande per il futuro:

  • Fino a che punto Stoccolma, la Svezia e la UE rispetteranno gli obiettivi di efficienza energetica negli edifici riducendo il fabbisogno di calore?
  • Fino a che punto Stoccolma, la Svezia e la UE rispetteranno gli obiettivi delle politiche dei rifiuti: riduzione dei rifiuti, aumento della frazione riciclata, ecc., riducendo così la quantità di rifiuti disponibile per la produzione efficiente di calore e elettricità?
  • Fino a che punto saremo in grado di ottenere una quantità adeguata di elettricità per il 100% da fonti rinnovabili in modo tale che il calore geotermico – usando pompe di calore elettriche – non favorisca l’aumento del consumo di elettricità in corrispondenza del tempo di picco giornaliero del consumo?  

Questa è la principale alternativa al teleriscaldamento per molti edifici residenziali in Stoccolma; essa ha bisogno di regole apposite per controllare  tentativi di abuso di monopolio elettrico.

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Al giorno d’oggi, le decisioni circa gli investimenti energetici non possono che essere basate sul metodo delle migliori ipotesi. Ma le stesse decisioni, una volta prese, influenzeranno il contesto in cui si svilupperà l’azione. Di conseguenza:

  • Nel corso dell’anno, un nuovo, grande inceneritore di rifiuti per la produzione di calore e elettricità entrerà in funzione.
  • Nell’anno successivo, ulteriori quantità di carbone verranno sostituite come combustibile da noccioli di oliva frantumati nell’impianto di Värta (l’obiettivo è di un aumento del 17% di noccioli nel bruciatore). Di conseguenza, la capacità del porto marittimo è in corso di espansione per permettere il trasporto per nave di quantità maggiori di biomassa.
  • Nel 2016, la nuova centrale a biocombustibile per la produzione di calore e elettricità entrerà in funzione a Värta (per allora, la quantità di combustibile fossile utilizzata sarà diminuita fino a raggiungere il 10%). Questo dovrebbe portare ad una diminuzione della produzione di elettricità da carbone in qualche altro sito europeo.

 

Guardando più lontano nel futuro, è possibile, anche se meno certo, che:

  • Nel 2017 le pellets sostituiscano più olio combustibile in Hammarby.
  • Nel 2019 una nuova centrale a Lövsta per la produzione di calore e elettricità sostituisca l’impianto originale per il riscaldamento di Hässelby.
  • Nel 2020 venga sostituito il vecchio inceneritore di Högdalen.
  • Nel 2023 una nuova centrale a biocombustibile per la produzione di calore e elettricità sorga da qualche parte nella regione di Stoccolma in sostituzione della precedente localizzata in città.

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Quindi, la nuova centrale per la produzione di calore e elettricità che entrerà in funzione con l’arrivo della stagione invernale del riscaldamento sarà un inceneritore di rifiuti. Si pone così il problema delle politiche per la gestione dei rifiuti.

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In una prospettiva europea, le politiche svedesi sui rifiuti possono essere considerate un successo. Dal punto di vista ambientale e di un uso efficiente delle risorse, ci sono ancora molti problemi anche laddove sono in opera sistemi corrispondenti al più recente stato dell’arte e caratterizzati da efficienza energetica. In particolare, Stoccolma è soltanto agli inizi nell’uso di rifiuti organici per la produzione di biogas. Ci sono anche problemi sul reperire la quantità di rifiuti necessari.

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In particolare, per quel che riguarda la nuova centrale a biocombustibile, in costruzione attualmente, ci sono problemi circa l’approvvigionamento di biomassa prodotta in modo sostenibile; attualmente, la Svezia è un importatore netto di biomassa per la produzione di energia (anche se è un esportatore di quantità considerevoli di biomassa in forma di polpa di legno, carta e prodotti cartacei).

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A tal proposito, due sviluppi interessanti sono da segnalare. Il primo è che, la città di Stoccolma, nonostante il clima freddo, possiede a livello mondiale uno di più vasti sistemi di “tele-raffrescamento”.

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In una città fredda come Stoccolma, c’è bisogno di riscaldamento, ma per quali ragioni c’è bisogno anche di fresco?

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Servono entrambi per il controllo del clima e del benessere in ambienti chiusi di tipo commerciale: uffici, centri commerciali, supermercati, negozi, palestre e ambienti simili; e per ambienti di lavoro, siti industriali, sale ove sono ospitati dei server, alberghi, ecc.

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Una opzione importante è di ottenere il freddo dall’acqua di mare a bassa temperatura prelevandola in modo diretto vicino a Värta.

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Ma il freddo viene anche ottenuto dal raffreddamento dei rifiuti mediante pompe di calore, pompe di calore inverse, ecc. Il sistema comprende anche il deposito di acqua fredda quando è disponibile come riserva per quando è necessaria. E’ anche conveniente, quando vengono messe in opera le tubazioni al servizio del teleriscaldamento, installare al tempo stesso quelle per il “tele-raffrescamento”.

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Per il cliente, questo approccio risulta più semplice, più sicuro, più pulito, e anche meno rumoroso.

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Il secondo sviluppo riguarda un nuovo progetto innovativo di Teleriscaldamento Aperto. Esso si basa sull’acquisto di calore in surplus da altri clienti come negozi di alimentari, piste di pattinaggio su ghiaccio, centri di informatica, industrie alimentari, ecc., e di usare le vecchie caldaie ad olio combustibile come riserva per i periodi di picco della domanda.

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Il primo progetto pilota di questo tipo – un grande supermercato alimentare – è entrato in funzione nel gennaio scorso.

Questo è un approccio per meglio usare i sistemi a rete.

Per meglio utilizzare energia che altrimenti andrebbe persa.

Per ridurre la produzione e in prospettiva anche gli investimenti per ulteriori espansioni.

Ma questo comporta inventare e sviluppare un nuovo mercato che è ancora in uno stadio precoce.

Ma si è già manifestato un grande interesse da parte dei distributori e dei negozi di alimentari. E delle società di teleriscaldamento di altre comunità.

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Vorrei infine citare l’Associazione Svedese per il Teleriscaldamento, che ha condotto molti studi su questa metodologia e analisi del mercato potenziale europeo, anche in altre città (ad esempio, Madrid), nonchè sulla possibile cooperazione fra società di diversi paesi.

Sul sito web della società sono disponibili descrizioni e relazioni, in ogni caso con riassunti in lingua inglese. C’è anche un sito specifico per le società interessate alla diffusione del know-how sul teleriscaldamento. Altre informazioni si trovano sul sito di Stoccolma Capitale Verde d’Europa.

E contattatemi pure per ogni domanda specifica.

Grazie per l’attenzione.

 

 

Stockholm European Green Capital 2010

http://international.stockholm.se/Politics-and-organisation/European-Green-Capital/

Fortum (head office)

http://www.fortum.com/en/pages/default.aspx

Swedish District Heating Association

http://www.svenskfjarrvarme.se/In-English/District-Heating-in-Sweden/

 

 

*Ambientalista, già presidente degli Amici della Terra Europa, consigliere per il gruppo del Green Party al Parlamento Svedese, membro del Consiglio di amministrazione dell’azienda Fortum di Stoccolma

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