Basta sprechi. Concentrare le risorse sul miglioramento dell’efficienza energetica, pena il fallimento delle politiche energetiche e climatiche.

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Roma, 28 maggio 2014 - Gli Amici della Terra hanno partecipato stamane all’audizione della Commissione Industria del Senato sui nuovi obiettivi delle politiche climatiche della UE

“L’obiettivo di riduzione dei gas serra del 40 % al 2030 è condivisibile - ha dichiarato Rosa Filippini, presidente dell’Associazione - ma non possiamo nasconderci che il suo raggiungimento è molto impegnativo e deve essere coniugato con uno scenario di crescita economica che consenta di uscire dalla crisi e di evitare l’impoverimento del tessuto produttivo.

In questo senso, la comunicazione della Commissione appare largamente deficitaria e rischia di perpetuare  l’equivoco che attribuisce alla penetrazione delle fonti rinnovabili, in particolare di quelle elettriche, il ruolo di principale driver per la riduzione dei gas serra. I punti di maggior debolezza sono la mancanza di obiettivi 2030 per l’efficienza energetica ed un adeguato raccordo di questi con coerenti obiettivi di politica economica ed industriale.

È necessario quindi che l’UE superi un’impostazione inadeguata, e che il quadro delle politiche europee per l’energia e il clima per il 2030 definisca  un obiettivo per l’efficienza energetica come strumento fondamentale e prioritario per la riduzione dei gas serra. Questa svolta dovrebbe costituire uno dei primi obiettivi per il Governo nel prossimo semestre UE a guida italiana.

Per l’Italia, gli Amici della Terra chiedono un’inversione di tendenza  netta rispetto agli errori compiuti nell’ultimo quinquennio con l’extra incentivazione delle rinnovabili elettriche, che oggi pesano sulle bollette per oltre 13 miliardi l’anno, aggravando gli effetti della crisi sulle piccole e medie imprese e riducendo la possibilità di un’adeguata promozione dell’efficienza.

Nel documento Proposte per le nuove politiche di efficienza energetica l’associazione propone un obiettivo 2030 di miglioramento globale dell’efficienza energetica del 20% rispetto al 2010, equivalente ad tasso annuo medio di miglioramento dell’efficienza energetica del 1,5%. In Italia, assumendo indicativamente uno scenario con un tasso di crescita medio annuo del PIL in termini reali dell’1% da qui al 2030, la più rapida crescita dell’efficienza energetica rispetto alla crescita economica produrrebbe una significativa riduzione dell’intensità energetica e del livello dei consumi di energia primaria (-20% circa, con un passaggio dai 165 Mtep del 2010 a circa 130 nel 2030).

In questo scenario è possibile prevedere al 2030 una penetrazione delle fonti rinnovabili pari al 30%, livello  che, insieme a quello dell’efficienza energetica, consentirebbe di raggiungere il target di riduzione dei gas serra. Occorre però stabilire alcune condizioni.

Innanzi tutto, occorre concentrare il massimo sforzo per sostenere un obiettivo FER termiche del 35% (14,5% nel 2013). A questo fine potranno esserci significative sinergie delle politiche di promozione (incentivi e regolazione) con il processo di riqualificazione energetica degli edifici (settori residenziale e terziario) sotto il profilo dell’efficienza energetica.

Per i trasporti è ipotizzabile un obiettivo FER al 20% (6% nel 2013).

Un livello di FER elettriche al 40% (33% nel 2013) dovrebbe essere spontaneamente raggiunto, con un tasso di  crescita dello 0,5% annuo, cessando ogni incentivazione ai grandi impianti per la produzione commerciale e puntando sulla diffusione di piccoli impianti fotovoltaici per autoconsumo di famiglie e imprese e sugli impianti di biomassa o geotermici cogenerativi a servizio di unità produttive e reti di teleriscaldamento che possono  trovare anch’essi forme di sostegno in sinergia con programmi di efficientamento energetico.

La proposta degli Amici della Terra implica una completa revisione delle politiche di sostegno al raggiungimento degli obiettivi energetico-ambientali:

  • cessazione immediata degli incentivi per i grandi impianti eolici e per gli impianti di sola produzione di elettricità a fini commerciali;
  • tassazione delle extra rendite di cui stanno beneficiando molti impianti di produzione di rinnovabili elettriche realizzati nell’ultimo decennio. Da più parti si stima il possibile gettito di una simile misura nell’ordine minimo di un miliardo all’anno;
  • destinazione di tale gettito al rafforzamento degli strumenti di incentivazione per la promozione dell’efficienza energetica.

Per consultare il testo integrale delle Proposte per le nuove politiche di efficienza energetica clicca qui http://www.amicidellaterra.it/images/efficienzaitalia/Proposte_AdT_24-05.pdf