Strategia Energetica Nazionale 2017: Bocciata!

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Il giudizio negativo degli Amici della Terra sul documento di Strategia Energetica Nazionale 2017 (SEN 2017) posto in consultazione nei giorni scorsi.

L’impostazione generale della Strategia Energetica Nazionale rappresenta un notevole passo indietro rispetto al documento del 2013.  Sul piano formale, viene persino eliminata la priorità da attribuire all’efficienza energetica. Sul piano sostanziale, fra le altre carenze, sparisce qualsiasi indicazione strategica, nella prospettiva 2030, del ruolo dei certificati bianchi come strumento di mercato per conseguire gli obiettivi di efficienza energetica. 

Il ruolo delle fonti rinnovabili rappresenta un ulteriore involuzione. Appare centrato in modo prioritario sulle sole rinnovabili elettriche, la cui produzione dovrebbe raddoppiare. Lo spazio dedicato alle fonti rinnovabili termiche è superficiale e limitato: pur riconoscendo correttamente il ruolo di punta alle pompe di calore, non si sofferma sul ruolo determinante delle rinnovabili nel comparto termico (ovvero la parte maggiore dei consumi energetici) e sulle sue implicazioni strategiche.

E’ scarsa la definizione dell’evoluzione del sistema energetico italiano al 2030 sia come scenario base (in assenza di nuove politiche) che come scenario di policy (con gli effetti delle nuove politiche per gli obiettivi 2030). Risalta la mancanza di dati chiari sul ruolo delle diverse fonti e dei vettori nella evoluzione della struttura dei consumi finali. In particolare, non ci sono indicazioni sul grado di penetrazione elettrica, elemento dirimente per dare un significato sia agli obiettivi per le fonti rinnovabili elettriche in connessione con gli usi efficienti del vettore elettrico, che alla diffusione  delle rinnovabili termiche tramite le pompe di calore.

Dalla SEN 2017, non emerge una visione strategica delle importanti trasformazioni, già in corso, del mercato elettrico dal lato degli utenti,  costituite dal superamento della progressività della tariffa elettrica, dal superamento della tutela e dalla diffusione dello smartmetering, e del loro valore per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico.

E’ pesante la sensazione della pressione esercitata della lobby dell’eolico sugli estensori del documento. Nel focus box “fonti rinnovabili consumo del suolo e tutela del paesaggio” a pagina 55 del documento, si prospetta la revisione delle attuali linee guida ministeriali per l’inserimento paesaggistico degli impianti eolici, al fine di renderle compatibili con i nuovi aerogeneratori di taglia crescente, sia per i nuovi impianti che per il repowering di quelli esistenti.  Il Ministro Franceschini è d’accordo?

Questa impostazione  sembra inconsapevole delle necessità di tutela dei paesaggi italiani già  compromessi dall’attuale diffusione dell’eolico. Inoltre, una ulteriore espansione dell’eolico e dei relativi danni al paesaggio non è una strada obbligata: una crescita delle rinnovabili elettriche non fine a sé stessa, se integrata con adeguati obiettivi per le rinnovabili termiche e l’efficienza energetica, è oggi possibile utilizzando le opportunità offerte dalle tecnologie competitive come il fotovoltaico integrato negli edifici e senza consumo di territorio o impatti paesaggistici.

Infine, il documento appare contraddittorio con le stesse dichiarazioni del Ministro Calenda di qualche mese fa. Ci domandiamo se abbia cambiato idea o se, per la fretta, non abbia avuto tempo di leggere la stesura finale.