Rischio di abbandono per i rifiuti tecnologici a causa di una burocrazia inefficiente

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Milano 5 Novembre 2010 

Problemi per il sistema che prevede l’obbligo da parte dei commercianti di ritirare i vecchi rifiuti tecnologici dai clienti. Una volta raccolti vecchi telefonini, computer e elettrodomestici (in cambio del nuovo acquisto), i rivenditori dovrebbero portare i rifiuti hi-tech presso le piazzole comunali. Ma il Governo e molte Regioni (tra cui la Lombardia), hanno interpretato burocraticamente la norma. Oggi l’accesso alle piazzole pubbliche è consentito solo se queste sono autorizzate in “semplificata” (in virtù di una semplice comunicazione alla Provincia) e non in “ordinaria” (procedura più complessa).

Il Centro di Coordinamento Raee, i Sistemi collettivi Raee e l’Associazione Amici della Terra Lombardia, chiedono al Ministero dell’Ambiente una Circolare interpretativa che chiarisca come i distributori possono portare presso i centri di raccolta comunali i Raee raccolti presso i punti vendita. Si fanno interpreti del disagio di molti protagonisti della gestione dei Raee, il Presidente del Centro di Coordinamento, Danilo Bonato, il Direttore generale di Ecodom, Giorgio Arienti e il presidente di Amici della Terra Lombardia, direttore di Ecofocus-Ecoqual’It, Stefano Apuzzo.
Ad oggi, a causa di una distorta interpretazione della normativa, infatti, i Raee domestici, raccolti presso i punti vendita in virtù dell’applicazione del Regolamento “Uno contro uno” riscontrano problemi normativi che non favoriscono un corretto sviluppo di questo canale di raccolta, canale importante per raggiungere e – in breve – superare i target di raccolta imposti dall’Unione Europea.

Basti ricordare quanto sta accadendo in alcune regioni a causa di quanto previsto dall’art. 8 comma 1 del DM 65/2010 (La realizzazione e la gestione di centri di raccolta di cui all'articolo 6, comma 1, lettere a) e c) del decreto legislativo n. 151 del 2005, si svolge con le modalità previste dal decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare dell'8 aprile 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 28 aprile 2008, n. 99 e successive modifiche ed integrazioni): adottando una interpretazione “forzata” di questo comma, alcune autorità locali ritengono che i Distributori possano conferire i Raee domestici solo ai Centri di Raccolta istituiti ai sensi del DM 8 aprile 2008, escludendo così tutti i Centri di Raccolta realizzati in forza di autorizzazioni ordinarie da parte di Provincie o Regioni. “Se vogliamo, come Paese, raggiungere le performance di raccolta degli altri Paesi europei, dobbiamo assolutamente far decollare la raccolta dei Raee domestici derivanti dall’Uno contro uno”, affermano i due esponenti dei sistemi collettivi Raee e l’ex parlamentare Apuzzo.

“E’ fuori dal mondo che ad Amsa Milano che ha i centri di raccolta autorizzati con procedura ordinaria sia impedito, su indicazioni della Regione Lombardia, di far  conferire i Raee raccolti dai  distributori”, conclude Apuzzo.

Per ulteriori informazioni
Stefano Apuzzo - 329.1723554